Le spese per un figlio non finiscono mai di esseri, soprattutto ora con la crisi che incombe non è facile per i nostri ragazzi crearsi un’indipendenza economica. Nel momento in cui un figlio cerca di comprare casa non c’è cosa migliore per un genitore che potergli dare la serenità di provare ad aiutarli.
Per i dipendenti statali si può trovare una soluzione grazie ai mutui studiati proprio per quest’occasione. Naturalmente sono mutui che hanno parecchi vantaggi e che tutte le persone che decidono di richiedono questo finanziamento devono avere dei requisiti ben dettagliati.
Tra tutte le domande vengono naturalmente prese in considerazione quelle che l’istituto di credito ritiene più corrette e soprattutto quelle per una prima casa, questo mutuo infatti è studiato per chi vuole aiutare il figlio non per investire in ulteriori abitazioni.
Mutuo Inpdap per acquisto casa del figlio: I requisiti necessari
Naturalmente uno o entrambi i genitori devono essere dipendenti o pensionati Inpdap per poter ottenere questo tipo di mutuo.
Altro requisito fondamentale è senza ombra di dubbio la maggiore età del figlio o figlia che deve acquistare la casa.
Come garanzia non è sufficiente quella del genitore iscritto all’istituto di previdenza, ma la persona che decide di ottenere il prestito deve avere un suo reddito dimostrabile, e che possa anche durare nel tempo, ad esempio un regolare contratto a tempo indeterminato oppure un’attività che si possa dimostrare non essere in stallo.
Quindi questo mutuo viene erogato a nome del proprietario dell’immobile che dev’essere per forza il figlio, con garanzia del padre per le agevolazioni e per il pagamento.
Mutuo Inpdap Acquisto Prima Casa Figlio: I documenti da presentare
- I documenti d’identità in corso di validità devono essere presentati sia del genitore che del figlio, quindi di entrambi i richiedenti.
- La busta paga o il cedolino della pensione del genitore che deve dimostrare che3 la persona è iscritta all’Inpdap come dipendente del settore pubblico.
- Si deve presentare anche la busta paga o un modello unico che possa certificare che il figlio ha un reddito dimostrabile e fisso.
- I documenti dell’immobile sono molto importanti, devono infatti stabilire la cifra che dev’essere erogata e soprattutto il suo reale valore.
- Viene anche richiesto dalla banca un possibile sopralluogo di un geometra per la valutazione dell’immobile e tutte le relative certificazioni che di legge una casa deve avere.
Come richiedere il credito?
La regola principale è senza ombra di dubbio quella di avere ed ottenere tutte le documentazioni che si devono avere per richiedere il mutuo. Sia il genitore che il figlio si devono impegnare per avere tutte le documentazioni necessarie.
Sul sito Inps ( che attualmente incorpora a se anche l’Inpdap) è possibile trovare tutti i moduli, basta stamparli e compilarli in ogni sua parte. Si deve poi scannerizzare sia la domanda che tutti i documenti correlati e si devono inviare sempre per via telematica allo stesso sito internet.
Per poterla inviare on line è necessario avere il codice pin del sito www.inps.it, i dipendenti statali però si possono rivolgere anche direttamente agli sportelli della loro città dell’istituto previdenziale per ottenere sia la documentazione che per poter registrare la domanda.
Tassi e Rata dei Mutui Inpdap per Figli di Dipendenti
I tassi essendo un mutuo agevolato sono nettamente minori rispetto alla concorrenza del mercato. Le rate mensili vengono tassate del 3,5% ed è un costo fisso. Viene poi richiesto anche come spesa un fondo assicurativo del dipendente, questa cifra è più alta con il crescere dell’età del figlio richiedente e della durata del mutuo.
Per quanto riguarda la rata, regola fondamentale è che questa non può superare il quinto dello stipendio della persona che è intestataria del mutuo, quindi il figlio. La restituzione della cifra erogata inizia dopo due mesi dalla data dell’erogazione.
Viene direttamente richiesto il pagamento presso il conto corrente del figlio, a quel punto il genitore diventa solamente una figura di garante perché come per legge paga l’intestatario dell’immobile.