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Rinegoziare mutuo Inpdap: guida 2024 su come farlo

Come è possibile rinegoziare un mutuo Inpdap? Per rispondere, vediamo assieme di cosa si tratta e come fare.

In cosa consiste la rinegoziazione?

Stiamo parlando della possibilità offerta a chi sottoscrive un contratto di mutuo, di poter rivedere e modificare le condizioni contrattuali stabilite con la banca o con l’ente che ha concesso il mutuo.

In particolare per quanto riguarda il mutuo concesso dall’Inpdap, questo è rinegoziabile solo ed esclusivamente rispettando uno specifico regolamento previsto dall’ente. Quest’ultimo individua nello specifico tutti i casi in cui è possibile effettuare tale rinegoziazione.

Rinegoziare mutuo Inpdap: i requisiti

La prima ed essenziale condizione affinché un soggetto possa ottenere la rinegoziazione del mutuo Inpdap, è quella di non essere moroso. Cioè deve essere in regola con il pagamento di tutte le rate del mutuo.

Se sussiste questa condizione, poi vi sono dei casi specifici che possono essere rinegoziati:

  • malattia del richiedente il mutuo o di un familiare che abbia comportato una notevole riduzione della capacità economica
  • morte del richiedente o del coniuge
  • perdita del lavoro
  • calamità naturali o eventi imprevedibili
  • cause non imputabili al richiedente

Solo queste specifiche condizioni possono determinare la rinegoziazione del mutuo, che devono essere giustificate e motivate con specifica documentazione.

Come funziona la rinegoziazione

La modalità attraverso la quale tale operazione si realizza deve e può riguardare solo ed esclusivamente il capitale residuo e non quello complessivo.

Il regolamento relativo alla rinegoziazione inoltre prevede che se il soggetto che ha richiesto il mutuo ha un’età superiore ai 65 anni, la durata massima del piano di ammortamento non può superare i 15 anni.

E’ possibile nel momento in cui si effettua la rinegoziazione anche modificare il tasso di interesse operazione che può essere realizzata solo ed esclusivamente una volta durante tutta la durata del mutuo.

Cioè il soggetto può decidere di passare da un tasso fisso ad uno variabile o viceversa. Per poter richiedere questa modifica tuttavia devono essere trascorsi due anni dalla firma del mutuo.

Elementi rinegoziabili

La rinegoziazione non prevede la modifica dell’ente che ha concesso il mutuo ma solo la modifica delle condizioni. Presentando richiesta di rinegoziazione è importante fare attenzione al fatto che non è assolutamente possibile andare a rinegoziare la somma ottenuta. Elementi che invece si possono cambiare sono:

  • il tasso di interesse
  • lo spread
  • l’importo della rata

La possibilità di rinegoziare non comporta alcun costo aggiuntivo per il richiedente. L’ente dovrà valutare la fattibilità dell’operazione ed una volta che questa verrà accettata non ci saranno ulteriori costi per lo stipulante.

Domanda di rinegoziazione

La domanda per poter ottenere la rinegoziazione del mutuo deve essere indirizzata all’Inps nello specifico alla gestione dei dipendenti pubblici. Dovrà presentarsi oltre ad una specifica domanda, tutta la documentazione inerente il mutuo e tutta la documentazione a giustifica della rinegoziazione.

In caso di rigetto della domanda di rinegoziazione il soggetto richiedente potrà rivolgersi entro 15 giorni dal rifiuto al direttore regionale. Questo dovrà pronunciarsi entro il termine di 5 giorni sulla questione.

Insomma quella della rinegoziazione è una importante possibilità concessa ai soggetti stipulanti che in casi di necessità ed urgenza possono adeguare il mutuo alla situazione senza essere schiacciati dal peso del suo costo.